Ieri sera, sotto i riflettori dello stadio di Berlino, si è consumato uno degli episodi più amari della recente storia del calcio italiano. L’Italia, una volta sinonimo di gloria e dominanza, è stata travolta dalla Svizzera con un secco 2 a 0. Questa sconfitta non è solo un risultato deludente, ma una ferita profonda per un paese che vive di calcio e che ha visto, ancora una volta, i propri sogni infrangersi sul campo di gioco.
Il cammino disastroso dell’Italia ad Euro 2024
Il match di ieri sera è stata la ciliegina sulla torta di un europeo a dir poco disastroso da parte degli azzurri. Le premesse con Turchia e Bosnia non erano state delle migliori. Si pensava che la squadra mettendo minuti sulle gambe, conoscendosi meglio, capendo le nuove idee tattiche di Luciano Spalletti, potesse migliorare e invece i risultati sono stati riprovevoli e allucinanti.
Il primo vero segnale d’allarme l’abbiamo avuto nel primo match contro l’Albania. La follia di Di Marco dopo 24 secondi è stato il preambolo di uno tsunami in arrivo. La squadra ha reagito bene ed è riuscita a ribaltare il risultato, ma la vittoria è arrivata grazie ad un miracolo di Donnarumma su Manaj nel recupero.
La partita contro la Spagna è stato l’emblema di questa Nazionale. Gli spagnoli si sono imposti per 1 a 0 , ma il passivo senza le parate di Gigio sarebbe potuto essere più pesante. Inoltre, le furie rosse non ci hanno fatto vedere palla. Sembrava vedere una squadra ad altissimi livelli contro una provinciale (con tutto il rispetto). L’ultima sfida contro la Croazia è stata un miracolo sportivo, con qualcuno che ci ha aiutato dal cielo. L’Italia senza il gol di Zaccagni non si sarebbe qualificata agli ottavi neanche come una delle quattro migliori terze.
La partita contro la Svizzera sarebbe dovuta essere una rinascita per questa nazionale. La freschezza emotiva dopo il match contro la Croazia, doveva essere la spinta necessaria per poter ricominciare da capo. I 90 minuti di ieri sono stati i peggiori dell’Italia negli ultimi 20 anni. Atteggiamento sbagliato, gioco a dir poco allucinante, con neanche tre passaggi di fila, gli attaccanti fermi a pascolare in mezzo al campo, come se fossero un gregge e la difesa ha fatto acqua da tutte le parti. L’unico che veramente si è salvato in questo europeo è stato Gigio, che ha dimostrato di essere uno dei portieri più forti al mondo, se non il più forte. I gol presi sono stati imbarazzanti e mancanti di rispetto per i milioni di tifosi italiani che seguono con affetto la nostra nazionale.
I colpevoli di questa ennesima disfatta
Spalletti non è riuscito ad imprimere un’identità chiara alla squadra e a gestire la pressione di una competizione internazionale di alto livello. Le scelte sono state sbagliate: Fagioli e Retegui, pur essendo prospetti interessanti, hanno dimostrato di non avere ancora la maturità necessaria per affrontare sfide di questo calibro. Di Lorenzo è stato saltato come un birillo a destra e a sinistra. Di Marco non è stato il giocatore visto con l’Inter, Jorginho è sembrato ormai un ex giocatore, Scamacca non ha mai inciso.
Una nota di merito però va data a Bastoni e Calafiori. Il difensore dell’Inter ieri sera ha stretto i denti giocando con l’influenza dimostrando di tenere alla maglia, mentre Calafiori, nonostante l’autogol, ha comunque disputato un buon europeo, propiziando anche il gol della qualificazione di Zaccagni.
La vera colpa di Spalletti è stata durante la conferenza, nella quale si è giustificato dicendo, che ha avuto poco tempo per preparare questo europeo (solo 10 partite) rispetto agli altri allenatori e, che la squadra è arrivata stanca dopo il campionato. Bisogna ricordare a Spalletti, che la Svizzera ieri sera aveva 4 giocatori titolari che vengono dalla Serie A: Aebischer, Freuler, Rodriguez e Ndoye.
Gli altri campionati sono finiti quasi come il nostro e tutte le squadre hanno giocato con 30 gradi. Il problema non è il caldo o la stanchezza, bensì prendersi le responsabilità. Nel nostro paese non esiste il senso di patria, nazione. Lo vediamo in vari ambiti: dalla politica, allo sport, fino alla salute. Luciano Spalleti, dovrebbe veramente prendersi le sue responsabilità e dimettersi come fece Lippi nel 2010. Quell’Italia veniva dalla storica vittoria del 2006 proprio in Germania e lo scempio del 2010 potrò l’ex allenatore a scegliere le dimissioni, perché aveva mancato di rispetto al nostro paese, ai nostri tifosi.
Il fallimento del settore giovanile
Uno dei problemi principali del calcio italiano è la cronica mancanza di investimento nei giovani talenti. Francia, Germania e Spagna stanno raccogliendo i frutti di politiche lungimiranti nei loro settori giovanili, mentre l’Italia continua a rimanere indietro. La Spagna gioca questi europei con un sedicenne: Yamal. Il giocatore del Barcellona, promosso l’anno scorso da Xavi in prima squadra è un talento assoluto. Durante gli Europei, ha persino ottenuto il diploma. Potrei citarne altri di giovani, ma questo è un esempio chiaro di come il talento puro viene sempre premiato.
Le nostre accademie calcistiche sono spesso sottodimensionate e mal gestite, con strutture inadeguate e un livello di allenamento non all’altezza dei migliori standard europei. La mancanza di fiducia nei giovani si riflette anche nelle scelte di molti club di Serie A, che preferiscono puntare su giocatori stranieri già affermati piuttosto che dare spazio ai talenti emergenti. Questo atteggiamento conservatore limita le opportunità per i giovani italiani di fare esperienza e di crescere a livello professionale, creando un circolo vizioso che penalizza il calcio italiano nel lungo periodo.
Il ruolo della FIGC sul disastro dell’Italia
Il ruolo della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) e, in particolare, del presidente Gabriele Gravina, è stato oggetto di molte critiche. La decisione di affidare la guida della nazionale a Luciano Spalletti si è rivelata, alla luce dei fatti, scandalosa. Per risollevare il calcio italiano, è necessaria una riforma profonda e coraggiosa. Bisogna partire da un serio ripensamento del settore giovanile, investendo in infrastrutture moderne e in tecnici qualificati che sappiano valorizzare i nostri talenti fin dalle prime fasi della loro carriera. La FIGC deve inoltre promuovere politiche che incentivino i club a puntare sui giovani italiani, magari attraverso incentivi economici o regolamenti che favoriscano l’inclusione dei calciatori locali nelle prime squadre. Dopo questa catastrofe, anche Gravina dovrebbe prendersi le sue responsabilità e dimettersi, visto che durante la sua presidenza, non siamo neanche riusciti a qualificarci per il Mondiale.
A livello di nazionale, è fondamentale scegliere un commissario tecnico con una visione chiara e una comprovata capacità di lavorare con i giovani. Serve un allenatore in grado di costruire un progetto a lungo termine, senza cedere alla tentazione di cercare risultati immediati a scapito del futuro.
Cosa posso aggiungere dopo un analisi così articolata e pungente. In tutti campi dal lavoro alla politica non si può vivere di rendita crogiolarsi su fasti che ormai oggi non hanno più lo stesso valore. Domanda. Siamo la solita italietta? Senza spina dorsale ovvero il ventre molle dell’Europa? Per ora sembra di sì. Me ne dispiace perché in questo modo le generazioni future saranno sempre più fragili e preda di altre nazioni che colonizzeranno le loro menti e pian piano si diventerà sempre più inutili per diventare una grande nazione.
Concordo con questa osservazione. Ma se le cose stanno così perché nessuno, ne Gravina ne Spalletti, si dimette? Gravina e’ eletto dalle Società di serie A che quasi al 50% sono di proprietà straniere. Che interesse ha questo sistema nella valorizzazione di giovani italiani oppure nelle vicende della nazionale? Se siamo una colonia le decisioni che ci riguardano vengono sempre prese altrove. La nostra bandiera ed i nostri simboli tribali sono solo folklore, come mandolino, spaghetti, canzoni napoletane e mafia. Gira gira questo siamo. A meno che non avvenga come nella coincidenza degli opposti… ma il capovolgimento di tanto degrado dovrebbe essere una tempesta e non un ponentino per rinfrescare le cupole di una nazione decrepita
Bravo …… mi sei piaciuto!!!!!
Basta con questo calcio ridicolo via tutti questi soldi che prendono e facciamolo correre x 90 minuti …..
Bene ora guardero’ l’Europeo così vedrò giocare a pallone.
Vorrei ricordare a tutti i giornalisti sportivi di parlare di più di quei sport poveri ….
Ma molto più seri del calcio!!!
Li chiamano BUFFONI …. Ma non fanno nemmeno ridere!!!
Bravo Gigio hai la squadra sbagliata …. peccato.
Bell’articolo Bravo!!!