L’ex fenomeno di Barcellona, Juventus e Paris Saint-Germain ormai recluso dal 20 gennaio 2023, è stato ufficialmente condannato a 4 anni e 6 mesi di carcere dall’Alta Corte di Barcellona. Il motivo di questa severa punizione è legata al fatto che Dani Alves, nella notte tra il 30 e il 31 dicembre 2022, si è reso protagonista di una violenza sessuale.
Il fatto accaduto
Tutto è successo in una sala privata della discoteca Sutton di Barcellona. La donna in questione ha riferito ai procuratori di aver ballato con l’ex terzino destro e di essere andata nel bagno del night club senza nessuna costrizione. Dopo qualche minuto, però, la vittima sarebbe voluta scappare, ma tutto ciò gli è stato impedito anche con la forza, costringendo la giovane ragazza di 23 anni ad avere rapporti intimi con lui.
Stando a quanto riferito da Marca, la Corte ha prove abbastanza valide per confermare il colpevole:
“L’imputato ha afferrato bruscamente la vittima, l’ha gettata a terra e impedendole di muoversi l’ha penetrata. La ragazza avrebbe riportato anche delle lesioni al ginocchio in conseguenza della violenza effettuata da Dani Alves“.
La sentenza definitiva
Oltre i 4 anni e 6 mesi in carcere, Dani Alves dovrà anche risarcire la ragazza con 150 mila euro e non potrà parlare con la diretta interessata per 9 anni. Durante la fase investigativa, mentre era in custodia cautelare, Dani Alves ha alterato la sua testimonianza. Inizialmente ha negato qualsiasi coinvolgimento sessuale con la donna, ma in seguito ha ammesso di aver avuto rapporti sessuali con lei, sostenendo che fossero consensuali. Ha attribuito questo cambiamento di versione al desiderio di preservare il suo matrimonio. Durante il processo, la difesa del giocatore brasiliano si è concentrata sull’idea che egli fosse in stato di ubriachezza quella sera.
Immagine copertina presa da Times Now
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La pesantissima punizione subita dal brasiliano è corretta?
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Alfredo Santacroce
Hanno fatto bene un giocatore, ma chiunque nn può permettersi di violentare una donna,uomo, bambino chiunque sia. La corte ha fatto bene e spero che la sconti tutta senza fare privilegi essendo un giocatore che ha comunque disponibilità economica e quindi come ha dimostrato sentendo Dio.