X(As Roma comunicato esonero Mourinho)
I primi due anni di Mourinho: la vittoria della Conference League e il sogno mancato dell’Europa League
Il 2021 è stato un anno decisivo per la storia della Roma, con l’arrivo di José Mourinho come allenatore della squadra. Il carismatico portoghese, noto per il suo stile unico e la sua abilità nell’ottenere risultati, ha portato con sé un’energia nuova e la promessa di un futuro luminoso. Mourinho ha iniziato il suo percorso a Roma con grande entusiasmo e ambizione. La sua esperienza e il suo carisma hanno subito fatto presa sulla tifoseria romanista, creando una connessione speciale. Nei primi mesi, la squadra ha mostrato segni di miglioramento, ma era chiaro che Mourinho aveva una visione a lungo termine per la squadra.
Il punto culminante del primo anno di Mourinho è stata la vittoria nella neonata UEFA Conference League. La squadra ha superato avversari ostici, dimostrando la determinazione e la tattica del “Special One”. La finale vinta a Tirana contro il Feyenoord per 1 a 0 è stata un momento epico, con la Roma che sollevava il trofeo in una notte di festa nella Capitale. Questa vittoria ha segnato l’inizio di un periodo di successi e ha consolidato la relazione speciale tra il tecnico e i tifosi.
Nella seconda stagione sulla panchina giallorosso, il portoghese ha portato la Roma a competere al più alto livello, raggiungendo la finale di Europa League. Sebbene la squadra abbia dovuto affrontare alcune difficoltà lungo il percorso, il viaggio è stato emozionante per i tifosi. La finale a Budapest contro il Siviglia è stata un’esperienza agrodolce, con la sconfitta che ha suscitato delusione, ma Mourinho ha sottolineato la crescita della squadra e la necessità di imparare dalle sconfitte.
Una prima parte di stagione disastrosa per la Roma
L’esperienza di José Mourinho alla guida della AS Roma in questa prima parte di stagione si è rivelata al di sotto delle aspettative, lasciando i tifosi delusi e preoccupati per il futuro della squadra. Dopo un inizio di campionato che ha mostrato alcuni segnali di difficoltà, la squadra giallorossa attualmente occupa il nono posto in classifica, lontana dalle posizioni di vertice e lontana dagli obiettivi prefissati. In particolare, il rendimento della Roma in Serie A è stato altalenante, con prestazioni altamente deludenti e risultati negativi che hanno messo a dura prova la pazienza dei tifosi. La mancanza di continuità e la difficoltà nel mantenere una solida difesa sono emerse come criticità evidenti, contribuendo al posizionamento modesto della squadra in classifica.
Anche in Europa League, dove la Roma è stata inserita in un girone teoricamente accessibile, il percorso non è stato esente da difficoltà. Nonostante sia riuscita a qualificarsi per i playoff, la squadra si è classificata al secondo posto nel girone, evidenziando nuovamente alcune fragilità e limiti. La delusione si è ampliata ulteriormente con l’eliminazione dalla Coppa Italia contro la Lazio, che è culminata con l’esonero di Mourinho. La sconfitta in questa competizione ha rappresentato un duro colpo per il club e ha sollevato interrogativi sulle capacità di Mourinho di risollevare la squadra dalla difficile situazione in cui si trova attualmente.
Il rapporto magico con la tifoseria, i dissapori con la società e i troppi infortuni
Mourinho ha sempre saputo conquistare i cuori dei tifosi ovunque andasse, e la sua avventura nella Capitale non è stata un’eccezione. Il tecnico portoghese ha instaurato un legame speciale con la tifoseria romanista grazie al suo carisma, alla sua passione e alle sue vittorie. Gli stadi gremiti, i cori incessanti e il sostegno incondizionato dei fan hanno creato un’atmosfera magica, rendendo ogni partita un evento da ricordare. Il punto culminante di questa connessione è stato senza dubbio il trionfo nella Conference League. La vittoria in questa competizione ha rappresentato non solo un successo tangibile, ma anche un segno di speranza e di una nuova era di gloria per i tifosi romanisti
Tuttavia, il successo in campo non è stato sufficiente a mantenere saldo il legame tra Mourinho e la dirigenza della Roma. La relazione tumultuosa con la società è emersa come uno degli elementi chiave che hanno portato al suo esonero. Le tensioni interne, comprese divergenze di vedute sulla gestione della rosa e strategie di mercato, hanno incrinato il rapporto tra l’allenatore e i dirigenti. Questi dissidi, seppur non influenti sul rendimento della squadra in campo, hanno gettato un’ombra sullo splendore delle vittorie.
Inoltre, la sfortuna degli infortuni ha influito sulla sua gestione. I giocatori chiave costretti a saltare alcune partite cruciali hanno rappresentato una sfida aggiuntiva per Mourinho, mettendo a dura prova la profondità della rosa e ha reso ancor più difficile il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
L’eredità lasciata da Mourinho a Roma
Mourinho lascia la Roma con un’eredità indelebile. Ha riportato la gloria europea, ha instillato passione nei cuori dei tifosi e ha trasformato lo Stadio Olimpico in un teatro di emozioni. Il suo tempo nella Capitale è stato un capitolo ricco di alti e bassi, una narrazione epica di trionfi e sfide. Ora, mentre Mourinho si prepara per nuove sfide, la Roma e i suoi tifosi riflettono su questo periodo indimenticabile. Il futuro della AS Roma rimane incerto, con la necessità di affrontare una serie di questioni fondamentali per invertire la tendenza negativa. La scelta di un nuovo allenatore e eventuali aggiustamenti nella rosa potrebbero essere cruciali per rilanciare la squadra e riportarla a competere ad alti livelli.
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Immagine copertina presa dalla pagina X della Champions
Andrew Pompili
Posso solo dire che vincere una coppa non basta!!! Ogni squadra in realtà è un’azienda e normalmente si aspetta dei profitti che nel caso della roma non sono arrivati. La domanda che mi pongo è la seguente. Oggi come oggi è realmente necessario un allenatore? Lo dico provocatoriamente. Il calcio moderno credo che richieda soprattutto un manager che abbia come rimo obiettivo i risultati economici e che guidi con mano di ferro l’intera compagine. Mourinho mi sembra che abbia operato in modo diametralmente opposto alle necessità della società. Quello che emerge è che sono esistite due Roma una quella di Mourinho e una quella dei Friedkin. Comunque non tutto è perduto. Il nuovo allenatore avrà il compito di rasserenare sia la squadra sia la proprietà non certo facendosi espellere
Così frequentemente.
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Per me il presidente ha sbagliato poteva farlo arrivare a fine anno . Comunque per noi è stato uno grande Mister poi nn capisco mica è colpa sua se nn ha i giocatori se sono tutti rotti . Rimarrà sempre nei nostri cuori
Come allenatore parlando pri del suo esonero con Tottenham e un signor allenatore che i risultati parlavano a suo favore..che dire sulla panchina della Roma a parte il il suo primo trofeo conquistatosi nella capitale nn ci sono altre cose da dire xchè ci sono state più ombre che luci io posso recriminare a Mourinho una cosa che in due anni e mezzo nn e stato capace di cambiare rotta vedendo che il gioco che voleva fare lui era impossibile..xcio dico questa estate avendo il tempo di fare la squadra xchè nn provare con la difesa A4 anziché insistere con quella a tre ecco cosa dico di lui xchè poi nn posso dire che nn e un conoscitore di calcio che dire dispiace ma alla fine chi paga e sempre il techinico